Mini guida al turismo cimiteriale in Italia

Scelti come tappe dei Grand Tour, i Cimiteri Monumentali raccontano la storia di una nazione, tra passato e presente, e lasciano fiorire nei visitatori sensazioni distinte, contrastanti, delicate e passionali, tra morte e vita, come solo luoghi così ricchi di arte, memorie storiche, architettura e natura possono regalare.

Tra i più noti e visitati d’Europa, il Cimitero Monumentale di Staglieno a Genova inaugurato a metà Ottocento, famoso per il suo intreccio di stili artistici, dal Liberty della tomba Delmos realizzata da Luigi Orengo, al Neoclassicismo del Famedio nella struttura centrale. Ma le bellezze architettoniche di statue e mausolei costituiscono solo una parte della visita: in esso sono sepolti uomini come Giuseppe Mazzini, Nino Bixio, Michele Novaro, ma anche più recenti e di altro calibro, come Fabrizio De Andrè.

Viene naturale passare da Genova a Bologna dove nel Cimitero Monumentale della Certosa è sepolto un altro cantautore italiano, Lucio Dalla, non lontano da Giosuè Carducci. Sebbene sia stato costruito negli stessi anni del genovese, il Cimitero della Certosa di Bologna vanta origini molto più antiche, se si considera che nella stessa area fu rinvenuta a fine Ottocento una necropoli etrusca. Nessuna traccia invece del convento trecentesco annesso alla Chiesa di San Girolamo.

Unico nel suo genere il Cimitero di San Michele a Venezia, che per la sua realizzazione a visto l’unione di due isolotti (San Michele e San Cristoforo) a inizio Ottocento, in seguito alle direttive di Napoleone di seppellire i morti fuori dalle aree urbane. Nel cimitero pluriconfessionale sono sepolti il fisico Christian Doppler, il compositore Igor Stravinskij con la moglie Vera e il calciatore Helenio Herrera.

Dallo stile architettonico proprio, tra classico, barocco e gotico, il Cimitero Monumentale di Milano, progettato e costruito negli anni Sessanta dell’Ottocento, è conosciuto per la maestà di alcuni mausolei e statue, opera di famosi artisti italiani, come Giulio Ulisse Arata e Giacomo Manzù. Qui riposano personaggi del calibro di Alessandro Manzoni, Salvatore Quasimodo e Carlo Cattaneo.

Realizzato sotto il periodo napoleonico su progetto degli architetti romani Giuseppe Valadier e Virginio Vespignani, il Cimitero Monumentale del Verano a Roma si mostra nelle sue vesti neoclassiche, non celando la sua imponenza. Al suo interno sono poste le tombe di Giuseppe Gioacchino Belli, Goffredo Mameli, ma anche Vittorio Gassman e Alberto Sordi. Sia pure non monumentale, rimanendo nella capitale, almeno un accenno è necessario al Cimitero Acattolico di Testaccio, aperto ufficialmente nel 1821: annovera tra gli ospiti illustri stranieri come John Keats e Percy Shelley, ma anche italiani, non cattolici, come Antonio Gramsci.

Non da ultimo il Cimitero Monumentale di Palermo, ricco di suggestioni paesaggistiche e architettoniche create da una commistione di vecchio e nuovo, dove la parte più antica rappresenta il cuore del cimitero con la Chiesa di Santa Maria di Gesù. Qui le tombe sono realizzate da architetti come Ernesto Armò, Giuseppe Patricolo, Damiani Almeida.

Ma si tratta solo di alcuni tra i più celebri cimiteri, senza voler dimenticare Bari, Trento, Catania, Firenze, Napoli, Pavia, Ravenna, Torino, Verona, Parma, Cagliari