Come tutti sanno Roma è una delle mete turistiche più rilevanti anche sul piano internazionale, ma va considerato che a parte le belle ville di Tivoli e poco altro non sono moltissimi i turisti che proseguono per altre località. Tuttavia alcune mete sono ragguardevoli e molte altre sono sicuramente interessanti. Ovviamente sono dati di fatto che sia l’antico periodo della storia romana, sia il successivo potere pontificio hanno lasciato grandi evidenze. E si tratta di un patrimonio culturale notevole.
I nobili dell’impero romano si costruivano volentieri le loro belle ville nei luoghi più ameni nei dintorni di Roma. Alcuni esempi: Tiberio si costruì una bella casa a Sperlonga con annessa grotta per i convivi e la utilizzò finchè una frana non gli fece preferire infine Capri; la moglie di Augusto (ovvero Livia) si fece una bellissima villa nella località di Prima Porta, ora più nota per il cimitero e si fece meravigliosamente dipingere un ninfeo (gli affreschi staccati sono ora in un museo romano), Nerone invece, a parte la Domus Aurea, essendo nativo di Anzio pensò bene di farsi costruire un’ampia villa sulle coste del suo luogo di nascita, Adriano che era pure appassionato di architettura ovviamente si fece quella bella nota villa alle porte di Tivoli.
Nel caso di Domiziano si parla di due ville: la prima nei pressi del Lago di Castel Gandolfo (dove ora ci sono i giardini papali di Villa Torlonia), la seconda invece nel Circeo (ma i ruderi individuati non assicurano che il proprietario fosse proprio Domiziano). Diversamente l’imperatore Settimio Severo, forse più pratico, sistemò la sua legione più fedele in quel di Albano Laziale e gli consentì di darsi alle grandi costruzioni affinchè i legionari che avevano combattuto i Parti fossero più comodi anche con le loro famiglie.
E questi sono solamente alcuni nomi, ci sono infatti altri imperatori ed una miriade di personaggi minori che all’epoca avevano grandi disponibilità di sesterzi e di manodopera a buon mercato. In qualche caso, dopo tanti secoli ed in mancanza di chiare apparenze in superficie, per rintracciare i siti si è fatto ricorso anche alla complessa interpretazione di versi poetici. E’ il caso del piccolo villino che il poeta Orazio si era costruito a Licenza grazie alla benevolenza di chi era più potente di lui.
A parte le ville rurali ci sono poi moltissimi mausolei funebri, da Gaeta a Vicovaro, e numerosi grandi templi (fra i più imponenti quelli di Palestrina e Terracina). In prima approssimazione gli antichi romani avevano una leggera preferenza per il litorale del Lazio sud un po’ perché nella parte nord magari non si trovavano benissimo con i locali di origine etrusca, un po’ per origini familiari (lo stesso Augusto era originario di Velletri), un po’ perché c’era maggiore abbondanza di buoni cibi (ad esempio il famoso vino Cecubo veniva prodotto nelle zone interne di Sperlonga), infine il sud era in genere più frequentato per ragioni storiche. Lo stesso Cicerone era di Arpino, insomma ciociaro, e probabilmente frequentava Formia oltre che Roma. Infine le isole pontine erano utilizzate per l’esilio di qualche importante ma scomodo personaggio.
Comunque, finite le fasi più buie del medioevo, anche i Papi amavano girare per il Lazio dove magari avevano proprietà, parentele ed interessi diversi. Il famoso schiaffo a Bonifacio VIII avvenne nel suo- ancora esistente- palazzo di Anagni, Papa Alessandro III (quello famoso per gli accordi con l’antica Lega Lombarda) fu incoronato tale nella cittadina di Ninfa (Lt) i cui ruderi sono conservati nel contesto di una bellissima oasi naturale. Molte riunioni religiose (conclavi ecc) si svolsero notoriamente a Viterbo, grandi ed importanti abbazie furono costruite a Montecassino, a Casamari, a Farfa, a Subiaco e così via.
A parte San Francesco che realizzò il primo presepe a Greccio (Ri), ci furono tanti personaggi profani aggregati a famiglie celeberrime (Orsini, Pamphilj, Savelli, Colonna, Farnese, Odescalchi ecc.) che nel corso dei secoli ebbero invece la preoccupazione di costruirsi residenze agiate a poca distanza da Roma. Quindi da Caprarola fino a Valmontone e poi ancora da Bracciano fino a Sermoneta, in tempi successivi tali signori ebbero l’avvertenza di “farsi” le seconde case in base al loro rango (ovviamente con giardini, fontane, affreschi ecc.).
Insomma bisogna farci un pensierino in occasione dei week- end prossimi futuri. Il Lazio, la storia ed i luoghi dovrebbero invogliare parecchio. E non dimentichiamente ovviamente anche le belle cose che gli etruschi hanno lasciato a Tarquinia, Cerveteri e Vulci. La gastronomia è pure notoriamente ben valida.
Cosa ci può essere meglio di una gitarella spensierata, facilmente un po’ slow ma ricca di contenuti?